MAFIA E POLITICA
Da “IL MIO REGNO PER UN CAVALLO A DONDOLO” – Commedia di Salvatore Paolo Garufi
TANINO (indicando la radio): Ma voi… voi che fate i gladiatori nella televisione… che mi rappresentate?… Gladiatori di ‘sta gran ciufola!… Chiancìti miseria dintra i libri e mangiate a quattro ganasce!… A sentirvi in quattro e quattro otto ci spiegate la mafia!… Poi, alla prova dei fatti… mi risultate solo canarini… Lo sapete che, se pisciate dove non è giusto pisciare, la mafia risponde a tappo!… E senza talè e talè!… Dei politici, però, mi guardo!… Di quelli sì che mi scanto!… I politici… meglio starsene lontani!… E non perché sono i pesci grossi… Anzi, i politici sono pesci che nuotano come le tenchie, che vanno smozzicando i loro molliconi di pane nel fango! Purtroppo, con loro resta un problema… Io ne conosco molti e so che non sono uomini, ma tenchie che abboccano… e poi colpiscono come gli storpi… Quando meno te lo aspetti, ti danno ‘na liccasapunata da sotto… e spesso te la danno proprio mentre ti chini ad aiutarli! Hanno sempre paura di essere traditi, i politici… per questo sono loro che tradiscono anticipato!… E’ una razzime che si muove come il vento: fa vento con le parole e ti porta il caldo o il freddo nel fegato… I politici… loro sì!… ti toccano e vanno via, a morti subitanea… e tu, popolo bue, con tutte le tue informazioni accattate alla fiera dei cinesi, non sai più con chi ti devi arruffare! Ah, i politici! I politici!