S. P. Garufi Tanteri – “I triacusi di Catania” – commedia (già “L’Osteria del Sogno Antico”, scritta con la consulenza drammaturgica di Enrico Guarneri): una storia di riscatto e di dolente umanità in una Città ancora non piegata dalle logiche globaliste

S. P. Garufi Tanteri – “I triacusi di Catania” – commedia (già “L’Osteria del Sogno Antico”, scritta con la consulenza drammaturgica di Enrico Guarneri): una storia di riscatto e di dolente umanità in una Città ancora non piegata dalle logiche globaliste

Da “I triacusi di Catania” – Commedia di Salvatore Paolo Garufi Tanteri

…Diego (con voce commossa): Come si fa a giudicare la disperazione?… La parola alla Difesa… Datemi una mano a capire dove è il giusto…

Turi (anche lui commosso): Vi faccio un esempio, prufissuri… Secondo voi, com’è Sara?… Non c’è bisogno che mi rispondete. So già che Sara è la più leale, la più generosa, la più pulita, la più… innocente… proprio così, innocente!… persona che conosco!… Eppure, fa un mestiere che tutti… macari i cchiù tinti, macari i cchiù cretini… si permettono di giudicare. Così, se parlate con me, io vi dico: Sara è a megghiu fimmina do munnu e merita rispetto!… Si parrati cu l’ultimu picuraro che è stato con lei… vidi chi risati!… Ma, u Signuri nun ni fici boni e tinti allo stesso tempo… o semmu boni, o semmu tinti! U stissu vale per Antonio Vassotto… Per quello che ha fatto, non si può difendere… Forse, per quello che è sì…

Diego (dopo un prolungato silenzio di Turi): E com’è Antonio Vassotto?

Turi: Di sicuru, un disperatu!

Diego: Stando a come la pensi tu…, Vassotto, o è bonu o è tintu, no?… Ed io ti dico subito che, può essere un debole, ma, tutto sommato, è un buono, anche se ciò non lo assolve… Certu, si sapi che, se capita di cutiddiari un cristianu, almeno tra gente che si dice di rispettu, non si pretende di stabilire u beni e u mali… E’ come la caccia… si ammazza per mangiare, o per divertimento, e non ci interessa com’è l’animale… L’uomo di rispetto ammazza se uno si mette sulla sua strada, o se gli toccano l’onore… Si dà, però, il caso che a me non piaciono gli uomini di rispetto, che sono la palla al piede di questa benedetta Sicilia!… Si sentono pupari e pretendono che chi ha più intelligenza di loro faccia il pupo… In un certo senso, scroccano i meriti e i sentimenti a chi si trova accanto a loro… Nel linguaggio di questa gente, la spirtizza è la stessa cosa dello scrocco… Potete essere Leonardo da Vinci, ma se non sapete acchiappare a scrocco, se non siete un opportunista, chi vi dirà mai che siete sperto?… In Sicilia le corna vi levano la dignità e tutti possono ridervi in faccia, lasciandovi nella solitudine completa… Lo sapete perché? Perché in una terra di scrocconi la sconfitta più pesante è farsi scroccare la donna! E’ questa la morale che c’è in Sicilia… E’ questa la morale di quel Tano, un miserabile che… come voi, Vassotto, anzi più di voi… meriterebbe di morire… perché voi e Tano, in fondo in fondo, siete uomini di rispetto falliti… Siete dei pupi senza cervello che pretendono che gli altri siano pupi a vostra disposizione… In questa storia l’unica grande pupara di se stessa è Lina, che ha saputo andarsene da Raddusa e realizzare la sua osteria!

Silenzio di tutti.

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Pubblicato da terrazze Studio Garufi&Garufi

Salvatore Paolo (detto Rocambole) Garufi ha insegnato Lettere, Storia dell0Arte, Storia e Filosofia nelle scuole statali del Piemonte, della Liguria, della Campania e della Sicilia. Ha scritto opere di narrativa e teatrali ed è autore di monografie su Vitaliano Brancati, George Orwell, Santo Marino, Sebastiano Guzzone, Giuseppe Barone, Filippo Paladini e Enrico Guarneri (Litterio).

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