A ME PARE CHE LE LINEE DELLA MODERNITà, fondamentalmente siano due ed ambedue sostanzialmente espressioniste:
- C’è la linea esistenzialista, che, da Van Gogh, giù giù, scende a toccare Otto Dix e Pollock, fin ad arrivare all’astrattismo e all’arte concettuale;
- c’è, poi, la linea sensuale/naturalistica, che si esprime soprattutto coi colori. E qui si parte da Gauguin e si va nel liberty, in Modigliani, in Matisse, fino ad arrivare in Italia a Guttuso e a Treccani, dopo le accensioni del vero inventore della modernità nostrana (nel bene e nel male; ma, direi, soprattutto nel bene): Gabriele d’Annunzio.Ernesto Treccani è il Gabriele d’Annunzio delle virginea innoccenza delle classi proletarie.
- Salvatore Paolo Garufi Tanteri