Salvata da S. P. Garufi l’immagine fotografica del quadro di Sebastiano Guzzone (del Museo Civico di Militello Val Catania) rubato nella barbara indifferenza della politica locale

Salvata da S. P. Garufi l’immagine fotografica del quadro di Sebastiano Guzzone (del Museo Civico di Militello Val Catania) rubato nella barbara indifferenza della politica locale

Furto nella chiesa San Domenico a Militello

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Ingnoti hano rubato, alle 2.30 circa di ieri nell’auditorium comunale S. Domenico, tre dipinti di notevole pregio artistico e storico. Una tela di Sebastiano Guzzone del 1889 (raffigurante la moglie dell’autore, donna Gaetanina Baldanza), una di Giuseppe Sciuti del XIX secolo (“Il console Cornelio”), e una di Francois Boucher del XVIII secolo (“I due bambini”), sono stati sottratti da almeno due ladri, al termine di un’azione fulminea nel centro storico di Militello.

Il furto è stato consumato nella sala che ospita, nell’ex convento e chiesa, le sedute del Consiglio comunale. L’accaduto imporrà l’avvio di indagini particolari: i carabinieri, ai quali è stato denunciato l’accaduto, non avrebbero rilevato segni di effrazione su infissi e porte. Nessun dispositivo di sicurezza o sistema di chiusura, secondo i primi accertamenti, sarebbe stato danneggiato o manomesso per consentirne l’apertura.  I predoni hanno agito in pochi minuti ma solo l’allarme antifurto li avrebbe messi in fuga, evitando un bilancio più “pesante” del blitz. Non sono state sottratte alcune opere del pittore Giuseppe Barone, la “Natura Morta” di Emanuele Di Giovanni, pale d’altare e affreschi.

Indignazione è stata espressa dal presidente della Pro Loco, Giuseppe Cannata Galante: “Si disperdono – ha dichiarato – pezzi importanti e antichi della nostra pinacoteca che meriterebbe più interventi di valorizzazione e salvaguardia”.

I tre quadri trafugati – precedentemente esposti al palazzo Laganà-Campisi, nelle sale “Sebastiano Guzzone” e “Francesco Branciforti” – erano state di recente trasferiti nell’auditorium San Domenico dal direttore del museo civico, prof. Salvatore Paolo Garufi.

Sul depauperamento del patrimonio artistico è intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Ragusa, che ha ricordato di “avere contestato la nuova ubicazione. I locali erano inadeguati sotto il profilo della sicurezza. La comunità paga le conseguenze di una scelta scellerata”.

Contributi all’attività investigativa, con il contributo della Procura di Caltagirone, saranno dati dai militari della Compagnia di Palagonia e dal Nucleo di tutela del patrimonio culturale.

LUCIO GAMBERA

L’intervista realizzata dal direttore del museo civico lo scorso 30 dicembre (guarda)

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Pubblicato da IL GIORNALE DI ROCAMBOLE

Salvatore Paolo (detto Rocambole) Garufi Tanteri ha insegnato Lettere, Storia dell'Arte, Storia e Filosofia nelle scuole statali del Piemonte, della Liguria, della Campania e della Sicilia. Ha scritto opere di narrativa e teatrali ed è autore di monografie (Vitaliano Brancati, George Orwell, Santo Marino, Sebastiano Guzzone, Giuseppe Barone, Filippo Paladini).

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