Come nella tradizione culturale catanese seppe rendere graziosa e divertente la tragedia più cupa della modernità: la generale perdita dell’Essere a favore di una velleitaria, patetica e perdente rappresentazione. Da don Giovanni Percolla ad Antonio Mangano, a Paolo Castorini e all’inquietante governante protestante… i ritratti dei “vinti” di Giovanni Verga ritornano vivi e palpitanti nella congerie storica di un fascismo e di un antifascismo, spesso feroci e ancor più spesso superficiali, sempre al traino del padrone straniero.
Rocambole Garufi





