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PAOLIERI, Ferdinando
di Giovanni Titta Rosa – Enciclopedia Italiana (1935)
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PAOLIERI, Ferdinando
Scrittore, nato a Firenze il 2 maggio 1878, vissuto quasi sempre nella città natia, dove morì il 10 maggio 1928. Esordì pittore e poeta; nel 1913 fondò a Siena con Federigo Tozzi e Domenico Giuliotti un settimanale, La Torre, “organo della reazione cattolica”; fu giornalista per molti anni alla Nazione, ove tenne anche la rubrica di critica drammatica. Appassionato cacciatore, percorse in lungo e in largo la campagna toscana e la Maremma, da cui trasse spesso argomenti per i suoi racconti e ispirazione per le sue tele: l’isola del Giglio e l’Impruneta, ove passava di solito le vacanze, furono i suoi luoghi preferiti.
L’arte del P. si riallaccia facilmente alla letteratura toscana d’ispirazione regionale; più colorita e meno sobria di quella del Fucini, ha tuttavia, specie nelle descrizioni paesistiche, notevole immediatezza. Scrittore d’istinto, a volte scarsamente sorvegliato, dove la vena lo soccorreva senza arresti, riuscì descrittore efficace e seppe anche rendere con appropriati colori e felicità d’invenzione alcuni tipi e figure caratteristici della campagna toscana, specie di Maremma. Talora, come nelle estrose ottave del poemetto Venere agreste, ricorda la Nencia del Magnifico, senza l’asciuttezza nervosa di questo; altre volte, come nelle Novelle toscane e in Uomini e bestie, può ricordare il Fucini, del quale non ha l’arguzia sorridente e patetica; e certo le sue pagine migliori sono alcune íresche e vive pitture di paesi e campagne, sulla linea della migliore tradizione naturalistica italiana. Scrisse anche per il teatro, in lingua e in dialetto, talora con icastica verità, come in I’pateracchio; infine, racconti per ragazzi.
Opere: Venere agreste (Firenze 1908; 2ª ed., con l’aggiunta del poemetto Voci della terra; Milano 1924); I’pateracchio (Roma 1910); Scopino e le sue bestie (Firenze 1911); Novelle toscane (Torino 1913); Novelle selvagge (Milano 1918); Novelle incredibili (ivi 1919); Uomini e bestie (Firenze 1920); Vita di tutti i giorni (ivi 1920); Il libro dell’amore (ivi 1920); Storia di un orso e di una gatta, romanzo (ivi 1921); Natio borgo selvaggio (ivi 1922); La maschera celeste, romanzo (Milano 1922); I fuggiaschi, romanzo (ivi 1924); Novelle agrodolci (ivi 1925); Maestro Landi, commedia in collab. con G. Forzano (Firenze 1926); La mistica fiamma, dramma (ivi 1927); Amor senz’ali, romanzo (Milano 1928). Fra le commedie: Chiù (1911), Gli Antidiluviani (1912); La madonna di Giotto (1914), Spostàti (1915), Convolvolo (1924), ecc.
Bibl.: D. Oliva, in Il giornale d’Italia, 15 giugno 1908; M. Maffii, in Il Marzocco, 20 agosto 1908; R. Canudo, in Mercure de France, 16 agosto 1908; G. Borsi, in Nuovo Giornale, 13 giugno 1910; P. Pancrazi, in Il Secolo, 18 aprile 1922; L. Russo, I narratori, Roma 1923.